La maggior parte dei bambini presenta delle problematiche per quanto riguarda la crescita non solo dei denti ma anche della mascella. Le motivazioni tendono a essere diverse, ovvero legate a fattori ereditari, scheletrici, comportamentali e persino funzionali.
L’ortodonzia intercettiva o precoce rappresenta un ramo dell’odontoiatria pediatrica che si occupa in maniera specifica dei problemi di malocclusione.
Perché è chiamata intercettiva? In quanto il suo fine è quello di produrre una diagnosi e attuare i trattamenti idonei in presenza di alterazioni che interessano le ossa mascellari dei bambini, questo nel momento in cui iniziano a manifestarsi.
L’ortodonzia intercettiva, dunque, consente di evitare che possano aggravarsi questo tipo di problematiche durante l’età adulta, mettendo la persona nelle condizioni di non doversi avvalere di procedure più dolorose, lunghe e complesse. I risultati sono inoltre più che soddisfacenti tanto a livello estetico che funzionale.
Le tecniche dell’ortodonzia intercettiva
L’ortodonzia precoce si basa principalmente sull’impiego di apparecchi ortodontici di ultima generazione, i quali consentono di trattare problematiche di malocclusione.
Un’altra tecnica ampiamente utilizzata è quella della sigillatura dei denti, considerata dal Ministero della Salute una forma di prevenzione primaria.
Cosa consentono le procedure dell’ortodonzia intercettiva? Ecco i benefici che sono in grado di assicurare:
- Intervengono sul rapporto tra le arcate dentarie, ristabilendo una condizione di equilibrio, e sul palato stretto.
- Agiscono sul morso inverso o incrociato.
- Offrono un sostegno adeguato alla crescita di mandibola e mascella.
- Contrastano, bloccandola, un’eccessiva protrusione mascellare.
- Pongono le condizioni ottimali per attuare un trattamento di correttivo, il quale risulta meno invasivo, veloce e semplice da conseguire.
Un aspetto cruciale nel trattamento delle malocclusioni è la diagnosi, la quale andrebbe fatta il prima possibile, ovvero già intorno ai 3 anni di età, andando ad agire sui denti da latte e sull’igiene orale.
A partire dai 5-6 anni è possibile introdurre anche la sigillatura dei denti: una pratica che presenta anch’essa diversi vantaggi, in particolare per quanto riguarda la prevenzione della carie.
I vantaggi della sigillatura dei denti
La sigillatura dei denti è, come abbiamo accennato, una pratica di prevenzione primaria: questo secondo le linee guida pubblicate dal Ministero della Salute.
In cosa consiste? Nella chiusura dei solchi che si vanno a formare nei primi molari permanenti, dove tendono a proliferare particolarmente i batteri, attraverso l’impiego di materiali che hanno una base resinosa oppure di cementi vetroionomerici. Essi compaiono intorno ai 5-7 anni di età; l’ideale è intervenire il prima possibile.
La sigillatura può essere adottata anche sui premolari e sui secondi molari, intorno ai 12 anni. Permette di prevenire la carie non solo nel breve ma anche nel medio-lungo periodo: la sua protezione è attiva anche dopo 9 anni da quando è stata applicata.
Nota finale
Intercettare il prima possibile la comparsa di un problema dentale di malocclusione e contrastare la formazione della carie sono questioni di primaria importanza per quanto riguarda la salute dei bambini.
Le tecniche dell’ortodonzia intercettiva consentono di intervenire il prima possibile, agendo alla radice e prevenendo ulteriori complicazioni in età adulta, più complesse e dolorose da trattare.